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LGBTQIA: significato e cultura

Leggendo riviste in inglese, capita di incontrare la sigla LGBTQIA. È un’estensione della sigla LGBT, che conosciamo in italiano. Dato che viviamo in un mondo dove si parla molto della libertà di scelta e dei diritti di ognuno di scegliere liberamente come vivere e quali standard stabilire per la propria vita, è importante conoscere la terminologia del mondo omosessuale.

La sigla LGBTQIA è un acronimo costituito dalle iniziali dei termini che seguono.

Lesbian (lesbica): una donna che si sente fisicamente e romanticamente attratta da un’altra donna.

Gay (gay): un uomo che prova attrazione fisica e romantica verso un altro uomo.

Bisexual (bisessuale): individuo che prova la stessa attrazione per persone di entrambi i sessi.

Transgender (transgender): persona che non si riconosce nel proprio corpo, in quanto percepisce di avere un’identità sessuale differente dal genere a cui appartiene.

Transsexual (transessuale): è un transgender che ha alterato il proprio aspetto fisico e la propria fisiologia attraverso interventi chirurgici e trattamenti ormonali per affermare la propria identità fisico-psicologica.

Queer (eccentrico): letteralmente questo termine si traduce “strano” e comprende tutte le categorie precedenti messe insieme. Sostanzialmente indica chiunque non si riconosca nelle definizioni di normalità stabilite dal senso comune.

Intersexual (intersessuale): persona le cui caratteristiche fisiche non sono esclusivamente femminili o maschili.

Asexual (asessuale): chi non ha un’identità sessuale ben definita.

Ally (alleato): letteralmente “alleato”, rappresenta la persona che non si identifica come “queer” ma sostiene i diritti della comunità omosessuale.

Quando si parla di omosessualità, comunque, bisogna fare attenzione ai termini che si usano, per evitare di offendere la sensibilità di qualcuno. Di seguito vediamo alcune parole che apparentemente potrebbero sembrare neutrali e inoffensive, ma che vengono evitate nei paesi anglofoni. Scopriamo quali sono e perché è preferibile non usarle.

Omosessuale vs. gay

Pare che il termine “omosessuale” sia stato usato per la prima volta nel 1869 da Karl-Maria Kertbeny, un giornalista ungherese che si opponeva alle leggi tedesche contro l’omosessualità. Nel XX secolo, però, il termine venne utilizzato dalla American Psychiatric Association per catalogare l’omosessualità come disturbo mentale. Da ciò deriva l’accezione negativa del termine. Nella lingua italiana potrebbe non essere così, ma nei paesi anglofoni si tratta di un termine da non utilizzare in quanto considerato offensivo. Da una parte per la storia stessa della parola, dall’altra per l’etimologia del termine. La comunità gay, infatti, ritiene che il termine “omosessuale” contenga un riferimento diretto al sesso e sottintenda l’idea di una sessualità alternativa a ciò che è ritenuto normale. Sarebbe riduttivo, secondo il punto di vista gay, ricondurre l’identità gay semplicemente ad una questione di gusti sessuali. Per tal motivo, la parola nel 2006 è stata inserita dalla GLAAD, associazione gay e lesbica contro la diffamazione, nella lista di termini offensivi e ha convinto l’Associated Press a limitarne l’uso. È quindi opportuno preferire i termini “gay” e “lesbica”, che non hanno alcuna connotazione sessuale e vengono comunemente accettati dalla comunità gay.

Orientamento sessuale vs. scelta sessuale

Nei paesi anglofoni, il dibattito comprende anche l’alternativa tra il termine sexual orientation (orientamento sessuale) e sexual preference (preferenza sessuale). Il primo è decisamente più indicato in quanto non sottintende l’idea di scelta volontaria da parte dell’individuo, che non è stata ancora dimostrata scientificamente. All’estero, dunque, è preferibile utilizzare il primo termine ed evitare espressioni quali sexual preference, homosexuality (omosessualità), lesbianism (lesbianismo), heterosexuality (eterosessualità) e bisexuality (bisessualità).

Sesso vs. genere

Nei paesi anglosassoni, al termine sex (sesso) si preferisce il termine gender (genere). Ciò in quanto la parola “sesso” sottintende sostanzialmente un riferimento all’attività sessuale piuttosto che all’identità della persona. La parola “genere” è invece più neutra e fa riferimento alla persona in quanto tale, e non semplicemente alla sua vita sessuale.

Questi sono solo alcuni termini che la comunità gay internazionale ha reso oggetto di dibattito. È bene, quando si viaggia, conoscere bene la lingua e il lessico dei paesi visitati, in modo da interagire in modo positivo e rispettoso con chiunque a prescindere dalle scelte personali e dallo stile di vita di coloro che incontriamo. Se stai pensando di approfondire la tua conoscenza dell’inglese, allora sei nella pagina giusta. ABA English ti propone 144 videolezioni gratuite insieme ad altrettanti cortometraggi e a qualificati insegnanti madrelingua. Che aspetti? Inizia oggi la tua avventura nel lessico inglese, per saper sempre come esprimerti nel modo giusto!

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