La lingua italiana è sempre più apprezzata nel mondo. I corsi di lingua italiana all’estero sono sempre più diffusi. E se studiare l’inglese come seconda lingua è una necessità per tutti, il desiderio di conoscere l‘italiano nasce dalla passione per il nostro paese, per la sua lingua e la sua cultura. Molti amano la lingua italiana per la sua musicalità e la sua espressività; altri desiderano studiare la letteratura italiana in lingua originale; altri ancora sono appassionati di Opera oppure semplicemente amano visitare il nostro paese.
Un altro segno che denota l’interesse per la lingua italiana nel mondo è la presenza di vocaboli italiani in altre lingue. In molti paesi l’uso di parole italiane fa tendenza e, nel caso di negozi e brand, è considerato un modo per attirare clienti. Un esempio è quello delle famose catene di coffee shop inglesi e americani dove si ricorre alla parola latte al posto di milk, oppure dei molti saloni di bellezza in Gran Bretagna con nomi italiani quale ad esempio Bella o Amore.
La lingua italiana e le ex-colonie
Spesso la presenza di parole italiane nel lessico di altre lingue può rivelarci aspetti importanti della nostra storia o quali campi della nostra cultura destano più interesse all’estero.
Un esempio del primo caso sono le lingue delle ex colonie italiane nel corno d’Africa. In questo caso, le parole italiane entrate nel lessico di queste lingue ci raccontano qualcosa della storia della colonizzazione italiana, di quali cambiamenti gli italiani abbiano introdotto nei paesi occupati. Il tigrino, lingua ufficiale dell’Eritrea, presenta moltissimi vocaboli italiani con piccole varianti nella pronuncia dovute all’adattamento alla nuova lingua. Si tratta di parole che riguardano mestieri introdotti dagli italiani durante l’occupazione quali fagro (fabbro), falegnamo (falegname), minoale (manovale), mbresa (impresa); parole legate ai settori delle costruzioni e della tecnologia quali fagnatura (fognatura) catrame (catrame), cemento (cemento), ascala (scala a pioli), macchina (colloquiale per auto) oppure parole legate all’alimentazione come bani (pane), farchetta (forchetta), aranci (arance), mendarini (mandarini), forno (forno).
Parole italiane nel mondo
Che dire delle parole italiane presenti in altre lingue europee? Anche in questo caso, esse possono dirci molto del contributo che l’Italia ha dato in vari campi. Si tratta, infatti, di parole che indicano oggetti e fenomeni che hanno avuto origine in Italia o aspetti della cultura in cui l’Italia si è distinta per qualche motivo. Il primo settore a venire in mente è senza dubbio il settore alimentare. L’Italia è infatti la patria della buona cucina. Non esiste paese nel mondo dove non si conoscano la pizza, la pasta, il gelato, la mozzarella, gli spaghetti, il minestrone, il macchiato, il cappuccino, il pesto, l’espresso, i cannelloni. La lista sarebbe quasi infinita e a questi alimenti tradizionali della nostra cucina si sono aggiunte negli ultimi decenni nuove specialità culinarie come il tiramisù e il prosecco.
Un altro campo dove le parole italiane abbondano sono quelle legate alla musica. E non a caso, in quanto l’Italia è la patria del melodramma. Italiane sono ad esempio le parole ballerina, arpeggio, sonata, soprano, solo, intermezzo, adagio, allegro, per citarne alcune. E che dire dell’esclamazione Bravo? Rappresenta senza dubbio l’espressione più famosa di consenso a teatro e non solo.
Molti italianismi sono presenti anche nel mondo del calcio. Pensiamo ad azzurri, curva, tifo, libero. Altre parole, legate invece alla politica e al mondo della criminalità, sono: ghetto (dal veneziano gheto, getto), mafia e casino. Concludiamo il nostro articolo con l’esclamazione italiana più famosa, immortalata dalla fortunata canzone degli ABBA: Mamma mia! Se vi doveste trovare in viaggio all’estero o semplicemente a conversare con uno straniero, non è inusuale che vi sentiate chiedere il significato letterale di questa espressione.
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