Inglese-vs-taliano-abaenglish

Inglese e italiano a confronto

Iniziare a studiare l’inglese può risultare difficile per quelle persone la cui la prima lingua è una lingua romanza (che deriva dal latino), come l’italiano, lo spagnolo, il francese o il portoghese.

Iscrivendoti al corso imparerai l’inglese senza difficoltà, qualunque sia il tuo livello di partenza. Prima di iniziare il corso, o di ripassare quello che già sai d’inglese, è interessante sapere quali sono (in generale) le principali difficoltà che riscontrano gli italiani.

1. Vocali

Per gli italiani risulta difficile riconoscere la differenza tra le vocali lunghe o brevi per via della tendenza dei madrelingua inglesi di “mangiarsele”.

Esempi:

Coat – cappotto
Cot – brandina

Sheep – pecora
Ship –
nave

Beer – birra
Bird – uccello

2. I suoni “th” e “h”

Non è facile riconoscere la diversa pronuncia del suono “th” delle parole in inglese, e molte volte gli italiani tendono a confonderle. Prova a leggere le parole di seguito per notare la differenza:

Thin – magro, sottile
This – questo
Other – altro
Clothes –
vestiti

Quando poi una parola inizia con “h”, la maggior parte delle persone tende a pronunciarla anziché aspirarla, o di aggiungerla all’inizio di tutti quei vocaboli che iniziano per vocale.

Esempi:

House – casa
Hill – collina
Hotel –
hotel

3. Lettere mute

Così come in italiano le “h” non si pronunciano (“hanno”), anche in inglese esistono delle lettere che non si pronunciano, e si dicono dunque mute.

Esempi:

Answer (W muta) – risposta
High (G, H mute) – alto
Above (E muta) – in alto

4. I suoni “gn” e “kn”

In italiano, come ben saprete, la combinazione “gn” esiste e non crea nessun problema (es: “gnocchi”, “castagne”). Tuttavia questo suono non esiste in inglese, e la pronuncia della combinazione delle due lettere risulta nell’eliminazione della “g” e della pronuncia della “n”. Lo stesso vale per “kn”.

Esempi:

Knees – ginocchia
Gnome – gnomo

5. La fine delle parole

Siccome la maggior parte delle parole in italiano finisce in vocale, mentre in inglese in consonante, molti italiani che studiano l’inglese tendono a “strascicare” una vocale alla fine delle parole in inglese. Questo si deve anche al fatto che nella lingua inglese esistono molti suoni che non siamo abituati a pronunciare, per il semplice fatto che in italiano non esistono. Questo richiede dunque l’utilizzo di muscoli che normalmente non usiamo, da cui derivano molti dei problemi di pronuncia.

6. L’ordine delle parole vs. intonazione

In italiano di solito si colloca l’elemento più importante di una frase in una posizione favorevole per sottolineare l’enfasi che vi si vuole attribuire. In inglese invece l’elemento più importante viene identificato dall’intonazione, dato che la sintassi di una frase dipende dalle strutture grammaticali proprie della lingua. Da qui deriva uno degli errori più comuni egli italiani, e cioè la tendenza di cambiare l’ordine dei sostantivi, aggettivi, verbi e avverbi nelle frasi in inglese.

7. Radici in comune

Nonostante sia l’italiano ad essere direttamente relazionato con il latino, anche l’inglese include vocaboli con le stessi radici. Il problema è che nella maggior parte dei casi si tratta di false friends:

Esempi:

Brave (coraggioso) vs. bravo
Editor (direttore) vs. editore
Fame (fama, reputazione) vs. fame
Library (biblioteca) vs. libreria

Ora che conosci le “trappole” in cui puoi cadere, sei pronto per affrontare il tuo percorso d’apprendimento dell’inglese.

Good luck!

Pronto per studiare con noi?
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2 comments

  1. Am ready to study with you people

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