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Perché è difficile parlare inglese?

Ti ricordi del termine “Ghoti“?

a. Sì certo! = continua a leggere
b. Uhm, no! = dai un’occhiata qui

Come avrai già notato tu stesso, spesso in inglese sembra che non esistano regole di pronuncia e tanto meno di ortografia. A differenza dell’italiano, in cui pronunciamo ciò che leggiamo alla lettera, in inglese la “a” si può pronunciare como “a” (apple) o “ey” (ape). Se poi combinassimo la “a” con un’altra vocale…

Nonostante l’apparente caos della lingua inglese, ci sono diversi elementi che l’hanno condizionata: vediamo quali.

1. Chi non capisce la propria scrittura…

Durante il Medioevo, il tipo di scrittura stilizzato ed elegante, assieme all’inchiostro che spesso lasciava macchie, hanno implicato non poca confusione per chi doveva poi leggere e trascrivere i testi.

Le “in”, “ni”, “iii”, “iu” o “ui”, ad esempio, sembravano tutte uguali. Onde evitare di confondere la “u” e la “i” quando si univano a certe consonanti, si iniziò a sostituire la “u” con la “o”: da qui luve diventò love: se ci fai caso, noterai che questo succede soprattutto nelle parole in cui si ha una “u” di fianco a una “n” o “m” (monkey).

2. In memoria del latino

Nel passato sono stati molti gli sforzi per raggiungere un certo livello di standardizzazione della scrittura. Ciononostante molto spesso gli accademici hanno creato più confusione che altro.

Ad esempio nel XVI secolo decisero di inserire una “b” nei termini dette (debito) y doute (dubbio) in modo che fosse chiara a tutti la radice latina di entrambe: debitum. In inglese corrispondono rispettivamente a debt e doubt, e difatti le “b” sono mute.

3. Sillaba tonica

Alcune parole terminano con la pronuncia “-el”, come novel o cancel, o cable e little. Ma l’ortografia è differente. Questo succede perché questo gruppo di vocaboli originariamente presentano la sillaba tonica, cioè dove cade l’accento. In seguito la lingua evoluzionò, ma l’ortografia no.

4. Parole straniere

Questo fenomeno influenza tutte le lingue, ed implica l’integrazione di parole straniere in una lingua, però con spelling differente.

Ad esempio la prola depot (deposito) deriva dal francese dèpôt, ma come puoi vedere tu stesso, lo spelling è diverso.

5. Trascrizioni fonetiche

Nel 1066 si verificò la conquista normanna dell’Inghilterra, durante la quale, in breve, si cercò di stabilire il francese ed il latino come lingue ufficiali del Regno Unito, il quale implicò la fusione e la sostituzione di molte parole.
Termini inglesi come cwen o cwic, che pronunciati a voce alta rimandano a “regina” e “rapido”, furono sostituiti con queen e quick.

Questa serie di eventi e di coincidenze storiche ha portato alla odierna sensazione di apparente nonsense dell’inglese.
Forse sta proprio qui il fascino dell’inglese, addirittura per alcuni la sua stravaganza è ciò che rende più semplice l’assimilazione di questa lingua.

Ricorda che volere è potere: leggi il nostro articolo, e per non buttarti giù poi dai un’occhiata ai nostri consigli, ne abbiamo diversi e sicuramente utili! Altrimenti inizia direttamente dal nostro corso d’inglese!

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